X Atlante dell’infanzia a rischio di Save the Children. Roma, 30 ottobre 2019

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Negli ultimi dieci anni, in Italia, il numero dei minorenni che vivono in povertà assoluta è più che triplicato, passando dal 3,7% del 2008 al 12.5% del 2018.

È quanto emerge dal X Atlante dell’infanzia a rischio di Save the Children, che traccia il bilancio della condizione dei bambini e degli adolescenti nel nostro Paese negli ultimi dieci anni.
Il volume non approfondisce solo il tema della povertà, ma si sofferma anche su altri argomenti, come l’istruzione e la sicurezza delle scuole, la denatalità, l’inquinamento.

Secondo i dati dell’Atlante, sono circa 500.000 i bambini e i ragazzi sotto il 15 anni (il 6% della popolazione di riferimento) che crescono in famiglie dove non si consumano regolarmente pasti proteici, mentre 280.000 hanno un’alimentazione povera sia di proteine che di verdure. Nel 2018 453.000 bambini di età inferiore ai 15 anni hanno beneficiato di pacchi alimentari. «La povertà dei minori – si legge nella presentazione del volume – si riflette anche sulle difficili condizioni abitative in cui molti di loro sono costretti: in un paese in cui circa 2 milioni di appartamenti rimangono sfitti e inutilizzati, negli anni della crisi il 14% dei minori ha patito condizioni di grave disagio abitativo».
Altri dati rivelano che nel 2008, in Italia, i minorenni rappresentavano il 17.1% della popolazione residente, mentre nel 2018 sono ridotti al 16.2%: «un fenomeno che si è sviluppato in maniera non uniforme, ma che si è concentrato in particolare nel sud e nelle isole – che hanno perso 1 minore ogni 10 – e che al centro e al nord è stato meno incisivo per la presenza delle famiglie straniere».
Dall’Atlante emerge inoltre che quasi un minorenne su 2 non legge un libro oltre a quelli scolastici durante l’anno, con profondi divari regionali, che vedono Campania (il 64,1%), Calabria (65,9%) e Sicilia agli ultimi posti (68,7%).

Anche lo sport resta per molti un privilegio: in Italia circa un minorenne su 5 (tra i 6 e i 17 anni) non lo pratica e il 15% svolge solo qualche attività fisica.

«Bambini e ragazzi che leggono sempre meno, fanno poco sport e che non sono sottoposti a stimoli culturali – si sottolinea nella presentazione – sono invece iperconnessi: nell’ultimo decennio si è assistito a una rivoluzione che ha portato all’aumento esponenziale dei minori che usano ogni giorno la Rete. Nel 2008 il 23,3% dei minori non usava quotidianamente Internet, quota che è scesa nel 2018 a solo il 5,3%, con una riduzione del digital divide tra Nord e Sud del paese».

Scarica la pubblicazione, intitolata Il tempo dei bambini.